Cronologia

Padre Isaia Columbro da Foglianise

1908 - 2004

 

1878

Il 17 giugno Tedesco Maria Antonia, figlia di Angelo e di Petraccaro Maria Giovanna nasce a Torrecuso (Bn).

1897

Il 29 aprile Columbro Cosimo e Tedesco Maria Antonia celebrano nel comune di Torrecuso (Bn) davanti all’ufficiale di stato civile il loro matrimonio civile e quello religioso nella parrocchia di S. Erasmo.

1899

Columbro Nicolina, sorella di P. Isaia, nasce a Torrecuso, sposa Columbro Giuseppe e muore nel 1966.

1900

Il 23 ottobre a Foglianise (Bn) da Cosimo Columbro e Mariantonia Tedesco nasce Lucia, sorella di P. Isaia, che sposa Luigi Caporaso e muore il 6 agosto 1993.

1903

Il 24 giugno nasce a Foglianise Columbro Maria Giovanna, andata sposa a Carapella Michele, muore il 1977 a Foglianise.

1908

L’11 febbraio da Cosimo Columbro e Mariantonia Tedesco, sposi cristiani, nasce a Foglianise (Bn) nella contrada Leschito al n. 48/50 alle ore 9,00 pomeridiane un bambino di sesso maschile al quale viene imposto il nome di Nicola Antonio Maria. E’ il penultimo nato; lo precedono le sorelle Nicolina, Lucia e Giovannina, il fratello Salvatore ed infine Maria. In tutto sei figli.

1908

Il 14 febbraio 14 alle ore 11,30 nella casa comunale di Foglianise (Bn) alla presenza del sindaco facente funzione, Carmine Pastore,e dei testimoni Saverio Viglione e Luigi Pedicini, viene iscritto all’anagrafe il bambino Nicola Antonio Maria Columbro, figlio di Cosimo e di Mariantonia Tedesco, nato a Foglianise nella contrada Leschito l’11 febbraio 1908 alle ore 9,00 pomeridiane.

1908

Il 16 febbraio Don Giuseppe Lepore, parroco della chiesa di S. Ciriaco in Foglianise, battezza nella stessa chiesa, alla presenza dei padrini Antonio Columbro e Antonia Rillo e Battista Pedicini e Brigida Viglione, un bambino, nato alle ore 9,00 dell’11 febbraio 1908, figlio legittimo di Cosimo e di Mariantonia Tedesco, al quale viene imposto il nome di Nicola Antonio Maria.

1910

Il 14 marzo nasce a Foglianise Columbro Maria, sorella di P. Isaia, andata sposa a Tesauro Enrico (1908-1982) il 12 settembre 1929, ha due figli e muore in Foglianise il 23 marzo 1965.

1910

Viene nominato parroco di Foglianise Don Gioacchino Pedicini e lo sarà fino al 1932. Diverrà vescovo di Ariano Irpino e di Avellino. Don Gioacchino prepara il ragazzo Nicola Antonio Maria Columbro alla prima comunione ed alla cresima, utilizzando il Catechismo di S. Pio X.

1912

Il 18 settembre a Foglianise (Bn) da Cosimo Columbro e Mariantonia Tedesco nasce Salvatore, fratello di P. Isaia, che sposa Fusco Filomena e si trasferisce nella contrada Torrepalazzo di Torrecuso.

1915

Durante questo anno la famiglia Columbro cambia abitazione, lascia la contrada Leschito e si porta nella contrada Acquara. In questi anni insieme con le sorelle accudisce agli armenti di famiglia portandoli al pascolo lungo le balze del monte Caruso e del monte Caprara.

1919

Nell’autunno all’età di 11 anni Nicola Antonio Maria Columbro, presentato dal parroco di Foglianise Don Giacchino Pedicini, viene ammesso al Collegio Serafico, da poco aperto nella Palazzina dei signori Rivellini nella contrada l’Arco in Vitulano. Lo accolgono i PP. Ludovico Ventura, Michele Camerlengo e Angelo Fricchione, i quali lo accompagnano nella crescita e negli studi fino al 1924.

1924

Il 1 novembre 1 nella chiesa della SS. Annunziata di Vitulano (Bn) il M.R.P. Ludovico Ventura, ministro provinciale, accoglie come novizio nella famiglia dei Frati Minori, il giovane Nicola Antonio Maria Columbro, al quale dona i panni della prova e gli impone il nome di Fra Isaia. Lo accompagna come maestro dei novizi per tutto l’anno, il Servo di Dio P. Antonio Maria Dota di S. Bartolomeo in Galdo (1862-1937).

1925

Il 3 novembre, terminato l’anno della prova, Fra Isaia emette la prima professione nelle mani del ministro provinciale M.R.P. Beniamino Aversano nella chiesa della SS. Annunziata di Vitulano.

1925

Il 4 novembre Fra Isaia, con i confratelli FF. Marciano Ciccarelli, Benedetto D’Alessio, Anselmo Fragneto, Berardo Gelormini e Cherubino Martini, inizia nel chiericato del convento di S. Antonio in Montecalvo Irpino, lo studio della filosofia.

1926

Nel mese di ottobre i 12 fratelli chierici della Provincia Sannito-Irpina, fra essi Fra Isaia, vengono mandati a studiare a Fiesole, convento della Provincia delle S. Stimmate in Toscana per mancanza di docenti nello studio di Montecalvo Irpino. Fra Isaia apprende molto dal maestro P. Ambrogio Ridolfi (1875-1966), futuro ministro provinciale e missionario in Egitto, conservandone un grato ricordo per tutta la vita.

1927

Nel mese di ottobre Fra Isaia, con tutti i confratelli chierici, ritorna in Provincia dalla Toscana e viene destinato a Benevento nel convento della Madonna delle Grazie, dove sotto la guida del sacerdote Don Vittorio Linfante completa il triennale corso di filosofia.

1928-1932

Fra Isaia frequenta l’Ateneo S. Tommaso d’Aquino del Seminario di Benevento, conseguendo buoni risultati nello studio della Teologia e terminando il quadriennio teologico.

1928-1931

Fra Isaia nel chiericato di Benevento ha come guardiano P. Serafino Frascone e come maestri, che relazionano su di lui, nel 1928-1929 P. Geremia Parlati, nel 1929-30 P. Giovanni Alfieri e nel 1931 come guardiano P. Bernardino Gigante e maestro P. Serafino Frascone.

1929

Il 25 maggio nella sagrestia della chiesa metropolitana di Benevento per le mani dell’arcivescovo Mons. Luigi Lavitrano Fra Isaia riceve la prima tonsura.

1929

Il 26 maggio nella cappella privata dell’arcivescovo di Benevento Mons, L. Lavitrano Fra Isaia riceve gli ordini minori dell’Ostiariato e del Lettorato.

1929

Il 30 maggio nella cappella privata dell’arcivescovo di Benevento Mons, L. Lavitrano Fra Isaia riceve gli ordini minori dell’Esorcistato e dell’Accolitato.

1929

Il 15 settembre Fra Isaia emette la professione solenne nel Santuario della Madonna delle Grazie di Benevento nelle mani del M.R.P. Michele Camerlengo, ministro provinciale.

1929

Il 29 settembre nella chiesa cattedrale di Benevento dalle mani dell’arcivescovo di Benevento Mons, L. Lavitrano Fra Isaia riceve il Suddiaconato.

1930

Il 16 novembre Fra Isaia viene ordinato diacono nella chiesa cattedrale di Benevento dal nuovo arcivescovo carmelitano Mons. Adeodato Giovanni Piazza.

1931

Il 23 marzo nella parrocchia di S. Ciriaco di Foglianise (Bn) Tedesco Maria Antonia, vedova di Cosimo Columbro, sposa in seconde nozze Fusco Cosimo. Dall’unione non nascono figli. Lo sposo Fusco Cosimo ha otto figli dal precedente matrimonio: Maria, Concetta, Caterina, Lucia, Filomena, Rosaria, Raffaele e Angela. La famiglia si sistema nella contrada Torrepalazzo di Torrecuso.

1931

Il 25 luglio 25 nel Santuario della Madonna delle Grazie, dopo aver ottenuto dalla S. Congregazione la dispensa per l’età, mancando otto mesi al compimento dei 24 anni prescritti, e la clausola che fossero completati gli esami del terzo anno di teologia, Fra Isaia riceve l’ordinazione sacerdotale con l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Benevento Mons. A.G. Piazza.

1931

L’8 agosto nella festa di S. Ciriaco P. Isaia celebra la prima messa solenne nella sua parrocchia natale in Foglianise.

1932

Nel mese di giugno P. Isaia completa il quadriennio teologico nell’Ateneo S. Tommaso d’Aquino del Seminario di Benevento.

1933

L’8 settembre 8, con le Tavole di famiglia successive al Capitolo Provinciale, P. Isaia viene assegnato alla fraternità di Vitulano con l’ufficio di vice maestro dei novizi avendo ottenuto la dispensa per l’età, affianca il Servo di Dio P. Antonio M. Dota, maestro dei novizi. E’ anche maestro dei laici, sostituto e 3° discreto.

1936-1939

Anche in questo triennio P. Isaia continua ad essere nella fraternità della SS. Annunziata di Vitulano con l’ufficio di vice maestro dei novizi e sostituto.

1939-1942

P. Isaia nel capitolo del 1939 viene eletto guardiano della fraternità di Vitulano, conservando l’ufficio di vice maestro dei novizi.

1942-1945

Anche in questo triennio P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano con l’ufficio di 1° discreto e vice maestro dei novizi.

1942-1946

In seguito alle dimissioni di P. Sebastiano Filomena come parroco nella parrocchia di S. Pietro in Vitulano, P. Isaia inizia la sua prima esperienza come amministratore parrocchiale in questa parrocchia. Inizia anche a curare la contrada di S. Stefano del comune di Vitulano, lontana oltre dieci Km dal paese, e ne diventa l’apostolo infaticabile fino al 1954.

1943

Il 1 e 2 ottobre l’armata tedesca in ritirata occupa la strada che da Foglianise mena a Cautano passando per il convento della SS. Annunziata. P. Isaia e bloccato in convento con tutti i frati.

1944

P. Isaia racconta di essere stato arrestato a Portici dai soldati ed interrogato come spia perché portava con se un quaderno scritto con la stenografia. Non ha con se la carta di identità. Lo libera il vescovo di Nola, Mons. Michele Camerlengo, suo antico maestro. E’ costretto per una notte a dormire nella camerata con i soldati.

1945

Rimanendo nella fraternità di Vitulano P. Isaia è vicario, vice maestro dei novizi e discreto.

1946

L’ 11 agosto 11 dopo la visita canonica alla Provincia del commissario provinciale P. Innocenzo Zeppa, con le tavole di famiglia P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano con l’ufficio di discreto, tenutario e confessore dei novizi.

1948

Nei mesi di marzo e aprile P. Isaia partecipa come confessore e predicatore alla Peregrinatio della statua della Madonna delle Grazie nei paesi dell’arcidiocesi beneventana: L’8 marzo è a Fragneto Manforte, il 10 marzo a S. Croce del Sannio, dal 6 aprile nella Valle Vitulanese e il 16 maggio a Benevento.

1948

Nel mese di agosto con le tavole di famiglia di questo anno P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano con gli uffici di vicario, discreto e confessore dei novizi.

1949

Nel mese di marzo il ministro provinciale nomina P. Isaia confessore ordinario delle Suore Povere Figlie di S. Antonio in Foglianise e delle Suore di S. Antonio ai Monti di Montesarchio.

1949

Il 10 novembre 10 nel Congresso definitoriale di Montecalvo Irpino P. Isaia viene proposto come economo spirituale della parrocchia di S. Pietro in Vitulano.

1950

Nell’aprile P. Isaia, pur dimorando in Vitulano, viene nominato confessore delle suore di Montesarchio e dei Chierici dello Studentato filosofico di S. Martino Valle Caudina. Ne chiede l’esonero per motivi di salute ma alla fine accetta l’ubbidienza.

1950

Il 2 giugno nella casa delle Suore Povere Figlie di S. Antonio in Foglianise, presenti Concetta Pantusa e Speranza Pettinato di Airola, una immagine del Volto Santo si ricopre di sangue. P. Isaia pur non presente riceve le confidenze sull’avvenimento.

1951

Il 21 ottobre 21 P. Isaia predica in Foglianise per la festa della Madonna delle Grazie.

1951

Dal 14 al 16 dicembre predica nella parrocchia di Cautano. In seguito, e non lo ricorderemo più, predica in tutte le parrocchie della Valle Vitulanese, o sostituisce i parroci nelle loro assenze, tanto da meritarsi il titolo di “Apostolo della Valle Vitulanese”.

1952

Nel gennaio viene riassegnato alla fraternità di Vitulano con gli uffici di vicario, vice maestro dei novizi, cronista, bibliotecario, archivista, tenutario e maestro dei fratelli laici.

1953

Il 27 giugno con la nuova sistemazione delle famiglie, in seguito alla nomina a ministro provinciale del M.R.P. Marciano Ciccarelli, P. Isaia viene trasferito nella fraternità della Madonna delle Grazie in Benevento con gli uffici di discreto, confessore nel Santuario e maestro dei chierici.

1953

P. Isaia visita P. Pio da Pietrelcina in S. Giovanni Rotondo. Si ferma per tre giorni e mangia al suo fianco a tavola e prega nel coro della chiesa della Madonna delle Grazie.

1956

il 26 giugno viene riconfermato nella fraternità di Benevento con gli uffici di discreto, vice maestro dei chierici e maestro dei laici

1959

Nel luglio, con la nuova sistemazione delle famiglie, rimane nella fraternità di Benevento Madonna delle Grazie con gli uffici di discreto, penitenziere della Basilica, confessore dei chierici e maestro dei laici.

1960–1968

P. Isaia, accompagnato da Fra Agostino Melillo, diviene l’Apostolo delle campagne intorno a Benevento. In particolare cura le contrade S. Clementina, S, Vitale, Olivola, Torre Palazzo, Masseria Ponte e Scafa.

1961

P. Isaia ha gravi difficoltà nel leggere e nello scrivere a causa della vista.

1961

Nei mesi di ottobre-novembre la Provincia Sannito Irpina di S. Maria delle Grazie di Benevento celebra i suoi cinquant’anni di vita con una Peregrinatio del corpo di S. Carlo da Sezze in 33 comuni del Sannio e dell’Irpinia. P. Isaia partecipa come confessore a Campolattaro (13-15 ottobre), a S. Marco dei Cavoti (17-19 ottobre), a Carife (27-29 novembre), ad Avellino (3-5 novembre), ad Arpaia (8-10 novembre )ed a Benevento (16-19 novembre).

1962

Il 12 ottobre P. Isaia, perché malato agli occhi, ottiene dalla S. Congregazione un rescritto, comunicato al richiedente dal Vicario generale dell’Ordine con lettera del seguente tenore: “In seguito al Rescritto della S. Congregazione commutiamo a richiedente la recita delle ore canoniche nella recita quotidiana della Corona dei Sette Gaudii della Beata Vergine Maria”.

1963

L’11 settembre anche il nuovo ministro provinciale M.R.P. Cherubino Martini conferma nella fraternità della Madonna delle Grazie P. Isaia con gli uffici di penitenziere della Basilica, confessore dei chierici e maestro dei laici.

1965

P. Isaia converte un massone in fin di vita nell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento e viene rimproverato dall’arcivescovo.

1965

Dal 5 al 10 luglio P. Isaia con altri frati partecipa agli esercizi spirituali a Montecalvo Irpino. Ogni anno era solito parteciparvi. Negli ultimi anni di vita partecipava a quelli organizzati nel mese di luglio con viaggio a Lourdes per i sacerdoti ammalati.

1965

Il 13 luglio viene riconfermato nella fraternità del convento della Madonna delle Grazie di Benevento con gli uffici di penitenziere nella Basilica e maestro dei laici.

1967

Nel mese di ottobre viene nominato maestro dei novizi in sostituzione di P. Zaccaria Lombardi dimissionario. Dopo uno scambio di lettere con il Provinciale, accetta la nomina di maestro dei novizi.

1968

Nel mese di giugno il ministro provinciale M.R.P. Vittorio Turtoro trasferisce P. Isaia da Benevento alla fraternità della SS. Annunziata di Vitulano con l’ufficio di guardiano. Il convento è sede del noviziato.

1971

Il 15 giugno partecipa come guardiano al capitolo Provinciale di Montecalvo Irpino.

1971

Il 6 luglio con le nuove tavole di Famiglia P. Isaia rimane come guardiano della fraternità della SS. Annunziata di Vitulano.

1971

Il 16 novembre per la elezione al Consiglio provinciale P. Isaia, senza essere eletto, ottiene 10 voti.

1973

P. Isaia si adopera al restauro della chiesa della SS. Annunziata ed in particolare all’acquisto di una nuova campana.

1974

Dal 19 giugno, come vocale di diritto, perché guardiano della fraternità della SS. Annunziata, partecipa al capitolo provinciale di Montecalvo Irpino.

1974

Dal 2 agosto, con le nuove Tavole di famiglia, in seguito alla elezione a ministro provinciale del M.R.P. Filippo Lucarelli, P. Isaia come semplice frate, rimane nella fraternità di Vitulano.

1976

Nei mesi di marzo-aprile nella Valle Vitulanese viene celebrata una Settimana del Vangelo con la partecipazione di ventuno frati distribuiti negli otto comuni. P. Isaia con i PP. Agostino Corso e Venanzio Iorlano opera in Torrecuso.

1977

Dal 5 giugno partecipa al Capitolo provinciale come deputato.

1977-2004

Accoglie giornalmente nella foresteria del convento i fedeli provenienti da ogni parte d’Italia.

1977

Dal 3 agosto per il triennio 1977-1980 è nella fraternità di Vitulano con l’ufficio di vicario della casa.

1977

Il 17 ottobre nella elezione al Consiglio Plenario della Provincia ottiene 10 voti.

1977

P. Isaia racconta alla fraternità che la sera, prima di addormentarsi, recita le preghiere per le Anime del Purgatorio. Qualche volta per la stanchezza si addormenta ma durante la notte il suo letto viene scosso fino a quando non si sveglia e recita le preghiere per i defunti.

1979

P. Isaia racconta ingenuamente che una volta nella sua stanza di sera, dopo essere tornato da una visita agli ammalati, vede un bambino silenzioso. Lo interroga e poi lo accompagna fuori scendendo in chiesa. Qui si ricorda di dover riporre l’Eucarestia che porta nella teca. Lo accompagna devotamente il bambino. Va all’altare e ripone le ostie. Si gira ma il bambino è scomparso.

1980

Dal 1 agosto con le Tavole di Famiglia P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano.

1980

Dal 5 settembre in seguito alle dimissioni da parroco di P. Lucio Sacchetti viene nominato parroco delle parrocchie di S. Pietro e S. Croce in Vitulano e vi rimane fino al 1983.

1981

Il 25 luglio P. Isaia celebra in silenzio il suo 50° di sacerdozio, per solidarietà verso i lutti causati dal terremoto del 1980 in Irpinia, Chiede al Ministro provinciale di potersi recare a Lourdes, cosa che ottiene. Di ritorno partecipa all’Oasi di Montecalvo Irpino al Corso di formazione francescana, organizzato da P. Ermenegildo Frascadore sul tema: “S. Francesco e la sua fraternità nei cronisti contemporanei”.

1982

Il 20 giugno il Ministro generale dei Frati Minori Rev. P. John Vaughn, visita la Provincia di Benevento, si porta anche al convento della SS. Annunziata dove si ferma in colloquio privato con P. Isaia.

1983

Il 20 agosto, dopo il Capitolo provinciale nel quale viene elettto ministro il M.R.P. Luigi Tommaselli, P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano.

1983

Il 24 settembre P. Isaia smette di essere parroco in Vitulano, in convento dopo il pranzo si ferma in colloquio privato con Mons. Carlo Minchiatti, arcivescovo di Benevento.

1986

Il 6 luglio con le nuove Tavole di Famiglia P. Isaia viene riconfermato nella fraternità di Vitulano.

1988

Dal 26 al 27 maggio nella chiesa della SS. Annunziata P. Isaia con i frati ed una massa enorme di devoti accoglie la statua pellegrinante della Madonna delle Grazie di Benevento in occasione dell’Anno Mariano. Nei due giorni P. Isaia è costantemente al confessionale.

1989

Il 30 luglio 30, in seguito al Capitolo provinciale, nel quale viene eletto come Ministro prov. il M.R.P. Ermenegildo Frascadore, P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano.

1985-2004

P. Isaia viene nominato esorcista da S. Ecc. Mons. Carlo Minchiatti, viene riconfermato dal successore Mons. Serafino Sprovieri, arcivescovo di Benevento.

1991

Il 30 giugno l’Arcivescovo di Benevento Carlo Minchiatti “si reca a Vitulano, per portare la sua parola e la sua partecipazione alle solenni manifestazioni per il 60° di sacerdozio di P. Isaia Columbro” e tiene una significativa omelia. Nella circostanza i sindaci della Valle Vitulanese gli offrono una medaglia d’oro motivandola con parole di apprezzamento e di ringraziamento.

1992

Il 6 agosto P. Isaia viene riconfermato nella fraternità di Vitulano.

1995

Nel corso dell’anno sorella malattia tiene a letto P. Isaia, i frati si accorgono così che sul letto riposa vestito e che per modestia non si cambia mai gli indumenti davanti alle persone. Gli indumenti che indossa sono sempre ruvidi e rattoppati ma lindi e profumati. E’ metodico e ligio nelle sue pulizie personali.

1995

Il 17 luglio 17 dal ministro provinciale M.R.P. Domenico Tirone P. Isaia viene assegnato alla fraternità di Vitulano con l’ufficio di penitenziere.

1995

Il 5 ottobre S. Ecc. Mons. S. Sprovieri, arcivescovo di Benevento, nomina P. Isaia vicario parrocchiale di S. Pietro e S. Croce in Vitulano.

1996

P. Isaia nel corridoio del convento mentre si accinge ad entrare nella sua cella, cade per terra perdendo la lucidità. I frati accorsi lo aiutano e chiamano il medico il quale nel visitarlo gli trova sul corpo numerose ecchimosi. P. Isaia confessa candidamente che è stata la “brutta bestia” a ridurlo così.

1996

Il 16 ottobre P. Isaia celebra il 65° anno di sacerdozio con la presenza del ministro provinciale M.R.P. Domenico Tirone, dei confratelli e di tanti devoti.

1998

Il 12 luglio P. Isaia viene riconfermato nella fraternità di Vitulano con l’ufficio di penitenziere.

1999

Il 3 dicembre P. Isaia accoglie davanti alla basilica della SS. Annunziata di Vitulano la pellegrinante statua della Madonna delle Grazie e tiene un discorso di benvenuto.

2000

Il 31 gennaio in occasione dell’Anno Mariano straordinario della chiesa beneventana e per il Giubileo Mons. S. Sprovieri, arcivescovo di Benevento, nomina esorcista diocesano P. Isaia, affiancandogli come aiuto, data l’età avanzata, P. Luigi Tommaselli.

2000

Il 3 luglio partecipa in Benevento nella Basilica alla Festa della Provincia dell’anno giubilare ed a nome di tutti i frati offre all’altare durante la concelebrazione presieduta dal Ministro provinciale un alberello d’ulivo.

2001

Il 16 luglio, in seguito al Capitolo provinciale, nel quale viene eletto come Ministro prov. Ii M.R.P. Franco Pepe, P. Isaia rimane nella fraternità di Vitulano.

2001

Il 25 luglio celebra nella Basilica della SS. Annunziata della Valle Vitulanese il 70° anniversario di sacerdozio. Presiede la concelebrazione l’arcivescovo di Benevento Mons. Serafino Sprovieri, il quale tiene l’omelia.

2001-2004

In questo periodo P. Isaia è sempre più immerso nella preghiera e lo fa anche quando cammina per i corridoi del convento senza accorgersi dei frati che incontra. Di sera gli fa compagnia per ore P. Giuseppe Falzarano il quale lo aiuta nella celebrazione della messa, nella recita del rosario e delle devozioni e nella lettura spirituale, fin alle ore piccole.

2002

Per l’età ed una ferita sempre aperta all’inguine, che gli arreca atroci dolori e difficoltà nel camminare, P. Isaia dirada la sua presenza nel parlatorio e sempre più spesso è chiuso in camera.

2002-2004

Non avendo più le forze per scendere in chiesa ha il permesso di celebrare la messa in camera. Gli manca molto l’adorazione eucaristica notturna, per cui si porta ad una finestra del corridoio davanti alla sua camera da dove vede la fiammella rossa della lampada del Santissimo nella cappellina del noviziato. Si ferma per ore in adorazione.

2004

“Io devo prepararmi” è questa la frase che P. Isaia scrive ai suoi conoscenti parlando della morte, che sente imminente.

2004

Il 13 luglio è la festa della Madonna Rosa Mistica ed inizia il triduo della Madonna del Carmine. Dopo una giornata trascorsa facendo le consuete occupazioni tra le ore 22,00-23,00 mentre è inginocchiato in preghiera, appoggiato al tavolino sul quale lavorava, P. Isaia si addormenta serenamente passando da questa terra al cielo. Il suo cuore si ferma e sorella morte lo coglie in preghiera. Lo trova dopo le ore 23,00 P. Giuseppe Falzarano entrato nella sua camera per la consueta preghiera serale. Il suo corpo è ancora caldo e flessibile. Il guardino e gli altri frati lo assolvono in articulo mortis e pregano per lui. Dopo le constatazioni mediche di rito viene disteso sul letto e preparato per la sepoltura. La notizia in un baleno fa il giro dell’intera Valle Vitulanese e già durante la notte scendono a frotte i fedeli per salutarlo. Viene deposto ai piedi dell’altare maggiore della Basilica, dove rimane fino ai funerali.

2004

Il 13 luglio nel Bollettino diocesano della arcidiocesi di Benevento viene pubblicato il seguente Necrologio di Padre Isaia, morto alla ve¬neranda età di novantasei anni, “dopo aver cantato serenamente la preghiera del Vespro, verso le 20,30, senza sofferenza e senza disturbare alcuno, come un bimbo che si abbandona dolcemente tra le braccia della sua mamma, lasciò la terra per il Paradiso”.

2004

Il 14 luglio 14 per tutta la giornata è una processione di fedeli nella Basilica della SS. Annunziata per salutare e pregare sulla bara di P. Isaia. Molti devoti tentano di prendere delle reliquie ma i frati vigilano, si accontentano i fedeli di toccare il corpo con i fazzoletti. Ognuno desidera raccontare il bene ricevuto e testimoniare sulla sua vita santa, tutta dedicata al Signore ed alle anime bisognose nel corpo e nello spirito.

2004

Il 14 luglio 14 il sindaco di Vitulano, ing. Antonio De Maria, dopo aver interpellato tutti i sindaci dei comuni della Valle Vitulanese, offre ai frati per la sepoltura del venerato corpo di P. Isaia un suolo libero da tombe nel cimitero annesso al convento di Vitulano. L’offerta viene accettata dai frati e subito si procede alla preparazione della sepoltura in piena terra che durante il primo mese viene adornata con una lastra di marmo e sormontata da una grande croce di ferro.

2004

il 14 luglio 14 Mons. Serafino Sprovieri, arcivescovo di Benevento, non potendo partecipare ai riti funebri in suffragio di P. Isaia perché fuori sede, invia il seguente telegramma: “Provincia francescana perde suo venerato patriarca ma acquista stella luminosa in cielo. Esprimo la mia profonda commozione e celebro ringraziando Dio per P. Isaia implorando conforto e benedizione di molte vocazioni. Serafino Sprovieri, arcivescovo di Benevento.

2004

Il 15 luglio si tiene la Messa esequiale in suffragio di P. Isaia presieduta dal ministro provinciale P. Franco Pepe, il quale tiene l’omelia. Partecipazione quasi tutti i frati della Provincia, molti sacerdoti della Arcidiocesi beneventana e delle diocesi limitrofe e una grande folla di fedeli.

2004

Il 15 luglio ai funerali partecipano i parroci della Valle Vitulanese i quali, avendo conosciuto P. Isaia, sono testimoni della sua santa vita e del suo grande apostolato. Lo ricordano con affetto Don Rodolfo Bellusci parroco di S. Maria in Vitulano, il quale in tutte le occasioni amava averlo al suo fianco, D. Vincenzo Capozzi, parroco di Foglianise, il quale lo aveva anche come memoria storica del paese, essendo P. Isaia nato nel paese, Don Vincenzo Moffa, parroco di Campoli, che lo invitava per le confessioni e la predicazione e su tutti Don Tommaso Boscaino, parroco di Paupisi, amico fraterno di una vita. Anche gli altri parroci giovani: Don Luigi Verzaro e Don Luigi Mazzone di Castelpoto, Don Pietro Florio di Torrecuso e Don Biagio Catillo di Tocco Caudio, pur non essendo vissuti al suo fianco, lo conoscevano e rispettavano come un santo padre e lo avevano come confessore. Don Vincenzo Moffa e Don Tommaso Boscaino, già in questa occasione, chiedono che vengano raccolte le testimonianze sulla santa vita di P. Isaia.

2004

Il 16 luglio il sindaco di Benevento Dr. Sandro D’Alessandro invia il seguente telegramma: “Ho appreso in questo momento la notizia della scomparsa di P. Isaia e sento il dovere di farvi giungere il mio più profondo cordoglio per la scomparsa di un esempio per tutta la comunità sannita. Ho avuto l’onore di conoscere personalmente il frate, di apprezzarne le virtù, lo spirito e l’abnegazione verso gli altri nello spirito della Parola di Nostro Signore. Dr. Sandro D’Alessandro, Sindaco di Benevento”.

2004

Il 24 luglio si tiene la celebrazione di suffragio di Mons. Serafino Sprovieri, arcivescovo di Benevento, con omelia dal titolo “In cielo s’è accesa una stella”, nella quale tra l’altro dice testualmente:
“In questo tempio siamo accorsi sempre per venerare la Vergine Annunziata e sant’Antonio; ma ogni volta che siamo entrati, vi abbiamo trovato una figura amabile, dal passo sempre più incer¬to ma dal volto sempre paterno, che pareva incarnare insieme l’attesa di Dio e la sete immensa del nostro desiderio di conoscerlo: era appunto il P. Isaia, che il Signore ha chiamato al premio eterno dopo una lunga vita, spesa interamente a gloria sua e per la santificazione dei fratelli.
Ebbene, questa figura accogliente ed incoraggiante, che ora non vediamo più con i nostri oc¬chi di carne, nel suo faticoso ed appassionato trascinarsi, onde gli spazi di questo santuario sembrano più vuoti, ora dobbiamo immaginarla lassù in cielo, raggiante di luce ai piedi dello Altissimo, per cui merita di essere scolpita nella memoria viva del popolo di Dio per sempre, anche perché egli avrà portato fin lassù le nostre necessità spirituali e materiali, per continuare a farsene convinto interprete a nostro favore. Sì, il P. Isaia si colloca nella nostra convinta stima e nella venerazione spontanea della gente, e ciò a buon diritto per lo spessore oggettivo della sua sincera umiltà e del suo eroico altruismo, nella categoria della santità, anche se questa parola è troppo grande per es¬sere usata subito da noi qui, senza il sigillo del superiore giudizio della Chiesa…
Sicuramente il suo ricordo deve imprimersi nel cuore dei confratelli, perché la Provincia francescana della Madonna delle Grazie possa trovare in questo ceppo robusto la sicurezza di una rigogliosa futura primavera. Occorre cioè succhiare con convinzione da tale patriarca lo spirito che lo ha animato, e che lo ha reso un gigante nascosto, ma operoso ed efficiente nelle più travagliate recenti vicende…
Egli era già una stella luminosa quando io nascevo alla luce di questa terra. Gran parte della sua lunga esistenza l’ha spesa in questa valle Vitulanese, divenendovi per così dire la sorgente na¬scosta di acqua sempre fresca e pulita, cui volentieri si veniva ad attingere in ogni stagione…
E' stato così padre di tutti, consolatore infaticabile di quanti erano provati nel corpo e nello spirito, interprete luminoso del Dio della misericordia ed innamorato appassionato della Madonna. Aveva affinato un sesto senso per discernere la vera devozione alla Madre di Dio e nostra, divenen¬do una guida sicura nel bailamme delle presunte mariofanie, riconducendo sempre i messaggi al vangelo essenziale, e cioè ad amare Dio con tutto se stessi ed il prossimo come ci ha amato Gesù! Questo cristianesimo alto poi egli sapeva tradurlo in consigli semplici e persuasivi, capaci di sugge¬rire con efficacia i piccoli passi feriali da porre nel sentiero di Dio. E in ciò si dimostrava un vero esperto, come sa esserlo solamente chi la stessa via la ha percorsa personalmente, e quindi è dive¬nuto per esperienza conoscitore consumato dell'intero processo di divinizzazione, che impegna la vita cristiana…
Il P. Isaia era per questo attento nel discernimento e sostanzioso nei consigli, perché chiunque potesse trovare in loco il necessario per realizzare quella “misura alta della vita cristiana”, che Giovanni Paolo II ha indicato quale doverosa aspirazione di ogni battezzato…
P. Isaia si è rivelato essere una sorta di calamita di Dio, capace di galvanizzare di spiritualità francescana l’intera valle. Così è diventato l’amico segreto di tutti gli afflitti della vita. Andava poco in giro e quindi non ha fatto alcuna propaganda per sé. Erano i suoi penitenti a diffonderne la fama con la tecnica contagiosa del passa parola; cosicché il suo confessionale era sempre assediato da persone che bramavano l’abbraccio del Padre misericordioso…
Questo ministero fedele sino all’eroismo ha trovato per decenni uno sbocco più ampio negli esorcismi. Religioso di santa vita qual era, incuteva con la sola sua presenza terrore al “nemico”, che spesso doveva lamentare come proprio quel “vecchiaccio” gli dava fastidio più di un esercito di o¬ranti comuni. Così, durante la visita pastorale mi resi conto sia della ressa di macchine che da lonta¬no portavano a lui i sofferenti, i quali attendevano pazienti il loro turno per ricevere un conforto ed una benedizione, e sia la litania ininterrotta di telefonate pomeridiane, da parte di moltissimi altri che anelavano a sentire una sua parola di incoraggiamento...
Da tanta esperienza egli aveva imparato ad essenzializzare il vangelo, giungendo alle stesse conclusioni del P. Pio: e cioè che bisogna sem¬pre ed in tuffo amare il Signore e poi nutrire una filiale devozione verso la Mamma celeste, recitan¬do ogni giorno il santo Rosario; da tale sorgente proviene ogni grazia, comprese la riconciliazione con Dio e la gioia d’una vita serena e rappacificata con tutti. Di questo vangelo poi appariva testi¬mone credibile per la sua devota celebrazione eucaristica, in cui talvolta era possibile sentire le esclamazioni infuocate del suo cuore innamorato dell’Eucaristia…
Questo era anche il segreto del P. Isaia: era un fratello, cioè uno nel quale sempre riluceva la simpatia verso ogni altro uomo; povero, cioè disarmato, senza appoggi nelle sue risorse, ma abban¬donato solamente in Dio; sempre in preghiera, cioè ai piedi del trono dell'Altissimo, per attingere da lui quanto urgeva per ogni necessità. Sotto questo aspetto egli era una specie di sosia del P. Pio da Pietrelcina…
Il vostro affetto per il P. Isaia è fuori questione: egli ha scritto direttamente nei cuori. Voi siete la sua lettera incisa con la potenza dello Spirito santo nella vostra interiorità…
In fondo mi dichiaro convinto che tutte queste manifestazioni d’affetto siano una specie di antifona di un lungo salmo di glorificazione, che il Signore potrebbe volere per esaltare l’umiltà di questo suo servo fedele. Perciò concludo questo mio intervento postumo incoraggiando soprattutto i suoi confratelli francescani e quelli che gli hanno fatto corona per lunghi anni: Sì, è vero, con P. Isaia la Provincia francescana della Madonna delle Grazie ha perduto il suo venerato Patriarca; ma ha acquistato in cielo una stella folgorante, che certamente ravviverà la famiglia religiosa non solo con il ricordo della sua vita esemplare, ma anche ottenendo dal Signore molte e sante nuove vocazioni, con cui affrontare le sfide del nuovo millennio cristiano. E’ il sogno che deponiamo nel cuore della Vergine Annunziata”.

2004

Il 24 luglio al termine della concelebrazione viene distribuito il ricordino con l’immagine di P. Isaia, la data della nascita e della morte e la scritta: “Sacerdote francescano amabile, paterno, accogliente, incoraggiante. Richiesto, stimato, amato per la sua umiltà, semplicità, serenità, squisita carità, eroico altruismo. Virtù fiorite dal suo quotidiano rapporto di amore e di intimità profonda con Gesù eucaristico e con la Vergine santis¬sima. Della Madonna parlava sempre e spronava tutti a pregarla e ad affidarsi a Lei. Consolatore infaticabile degli afflitti e dispensatore luminoso della misericordia di Dio, che elargiva a piene mani con il dialogo fraterno e il sacramento della penitenza”.

2004

Dal momento della sepultura è un susseguirsi di fedeli che si portano alla tomba di P. Isaia. Molti incontrando i frati desiderano conoscere il racconto della sua morte, molti altri attestano di averlo visto in sogno, molti ancora dicono di sentire la sua presenza o semplicemente pensando a lui di aspirare un profumo particolare. Tutti lo rimpiangono e sentono la sua mancanza, molti dicono che il convento senza P. Isaia non sarà più lo stesso.
Viene a rendere omaggio a P. Isaia il Provinciale del Padri Passionisti P. A. Rungi, originario di Airola e parente di P. Giuseppe Falzarano. Presiede la concelebrazione, alla quale partecipo. Purtroppo la sua omelia non viene registrata, ricordo però che il P. Rungi commosso, racconta i suoi incontri con P. Isaia e ne delinea la figura. P. Isaia è un uomo di Dio vissuto all’ombra di Dio, con sulle labbra la preghiera per la Madonna e nel cuore il grande amore di Dio e del prossimo. La sua vita è caratterizzata dall’accoglienza delle persone alle quali ha manifestato la misericordia di Dio. P. Isaia è stato un confessore illuminato con la capacità di leggere nei cuori e di avviarli alla conversione. Il suo sorriso era disarmante e molti peccatori incalliti hanno trovato la strada della conversione perché accolti con amabilità. In tanti hanno potuto sperimentare la sua forza nella lotta contro il diavolo e sono stati guariti. P. Isaia continuerà ad essere presente nel cuore dei suoi devoti, il suo insegnamento semplice e la sua benevolenza rimangono scolpiti nel cuore di quanti lo hanno conosciuto ed a lui si rivolgono.

2004

Nel Necrologio della Provincia Sannito Irpina di S. Maria delle Grazie di Benevento viene annotato: “13 luglio 2004: Fr. Isaia Columbro. Nato a Foglianise (BN), seguì l’ideale francescano alla scuola di grandi maestri di spirito del tempo, che gli trasmisero entusiasmo ed attaccamento alla vita religiosa e alla Provincia. Vivendo per circa 60 anni nel convento di Vitulano (BN), si acquistò la stima e l’amore dell’intera Valle vitulanese per la sua disponibilità all’ascolto e alla guida paterna della gente, afflitta da mali spirituali. Nella formazione dei novizi e dei chierici si distinse per la sua affabilità e comprensione; nell’incarico di Guardiano e nel servizio di Parroco fu ricordato per la sua semplicità ed umiltà; l’impegno più generoso lo dedicò al sacramento della Penitenza ed al ministero di esorcista. Due tesori spirituali sono stati a sorreggerlo nei lunghi anni di esistenza terrena: l’Eucarestia e la devozione alla Beata Vergine Maria. Si addormentò nel Signore in concetto di santità, all’età di 96 anni, 79 di vita religiosa e 73 di sacerdozio. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Vitulano”.

Padre Domenico Tirone ofm